Mama Klaùdia Hostel
A novembre i lavori durati per tutto il 2021 erano finiti e mancava solo l'inaugurazione. Il progetto per costruire un ostello per le madri in attesa di parto ad Angal era nato nel 2019 dopo aver constatato le pessime condizioni in cui versava l'edificio precedente.
Avevamo trovato la copertura finanziaria attraverso il bando per l'assegnazione dei fondi 8x1000 dell'UBI (Unione Buddhista Italiana) e sottoponendo il progetto a Salvagnini S.p.A. che ci aveva già sostenuto molte altre volte.
Ma il nome originale dell'ostello, "Lubiri" è stato poi cambiato a gran richiesta dalla gente del villaggio per dedicarlo a Mama Klaùdia (Claudia Marsiaj) come ha poi deliberato il consiglio di amministrazione dell'ospedale.
Da gennaio l'edificio ospita già le prime donne in attesa di parto, arrivate con bagagli, ceste, teli e ... cibo da cuocere nelle nuove spaziose cucine!
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L'Ostello catturato in uno scatto dall'alto.
Non è solo colorato, ampio e dal tetto lucente.
Ѐ solido, ben costruito, di ottima qualità.
Appena lo abbiamo visto, uscendo dalla Maternità, il dottor Bruno Corrado (ex direttore del Lacor Hospital di Gulu) ha esclamato:
"Non è un ostello, è un hotel a 5 stelle!"
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La squadra di operai, diretta da Fratel Gianni Bonafini, ha fatto un egregio lavoro. I ringraziamenti a lui, che oggi si trova in Italia, e al team locale, sono doverosi e meritati.
In cantiere per il 2022 ci sono nuove costruzioni (per ora, non sveliamo altro...). Siamo certi che lo standard infrastrutturale dell'ospedale, risalente agli anni '50, crescerà.
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L'inaugurazione, 20.12.2021
L'inaugurazione inizia alle 9.30 di mattina del venti dicembre, ma si percepisce il fermento da giorni. L'aria è ancora fresca, il sole basso, ma in previsione del calore che farà più tardi sono stati montati 3 tendoni per ospitare Mons. Wokorac, il nuovo Vescovo di Nebbi (un Alùr), i padri, le suore della missione, lo staff dell'ospedale, i rappresentanti delle istituzioni locali, distrettuali, nazionali ed internazionali (noi, gli Amici di Angal!).
Ѐ una grande festa per tutta la comunità fatta di processioni, messa, 34 canti, discorsi delle autorità, abiti eleganti, applausi ed urli africani, recite ed un esilarante sketch prodotto e messo in scena dalle infermiere.
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Minimizzeremmo definendo la giornata, il "taglio del nastro" di una nuova costruzione. Si percepiva piuttosto la fierezza, del personale dell'ospedale e delle pazienti, di essere parte di qualcosa che funziona, che cresce. Dopo un biennio segnato dal covid-19, dal calo delle entrate, dai tagli di personale, l'inaugurazione è stata una sorte di ri-nascita, di rilancio.
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Video dell'inaugurazione!
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Innumerevoli sono stati i ringraziamenti ad Amici di Angal, ai finanziatori e a chi ha materialmente costruito l'edificio. Gratitudine è stata espressa dal Vescovo, dello staff, dalle autorità locali. A questi, Pierfrancesco ha risposto che continueremo sempre ad aiutare Angal perché "quando vedi con i tuoi occhi, non puoi fare altro e non puoi smettere".
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